
L’Oréal ha annunciato risultati positivi per il primo trimestre del 2025, con un aumento delle vendite del 3,5% a perimetro costante, raggiungendo un fatturato di 11,7 miliardi di euro. Questo risultato ha superato le aspettative degli analisti, nonostante un contesto economico globale complesso.
Europa e America Latina trainano la crescita
La crescita è stata guidata principalmente dall’Europa, con performance significative in paesi come Spagna, Portogallo, Italia, Regno Unito e Irlanda. Anche l’America Latina ha mostrato risultati positivi, in particolare in Brasile. Al contrario, il Nord America ha registrato un calo delle vendite del 3,8%, attribuito a incertezze dei consumatori legate a questioni tariffarie.
Divisione Luxe in evidenza
La divisione Luxe di L’Oréal, che include marchi come Yves Saint Laurent e Valentino, ha registrato la performance più forte con un aumento del 5,8%, grazie a solide vendite di fragranze e al successo di nuovi lanci di prodotti. Globalmente, i segmenti della cura dei capelli e delle fragranze sono stati i più performanti, mentre il trucco e la cura della pelle hanno mostrato una crescita più modesta.
Prospettive future
Nonostante un primo trimestre solido e sopra le attese, L’Oréal guarda con cautela alla seconda metà dell’anno. A lanciare l’allarme è lo stesso CEO, Nicolas Hieronimus, che ha evidenziato i potenziali rischi derivanti da nuove tensioni commerciali e tariffarie, capaci di intaccare i margini operativi del gruppo.
Le questioni doganali e l’aumento dei dazi su alcuni mercati chiave, in particolare tra Europa, Stati Uniti e Asia, potrebbero infatti far lievitare i costi di produzione e distribuzione. Per far fronte a questi scenari, L’Oréal ha già messo in campo una serie di contromisure: dalla revisione dei listini, con ritocchi ai prezzi finali, all’accumulo strategico di scorte nei mercati più sensibili, fino alla possibilità di rilocalizzare parte della produzione per aggirare barriere commerciali.
Nonostante le sfide, il gruppo francese mantiene un tono fiducioso. “Siamo cautamente ottimisti”, ha dichiarato Hieronimus, sottolineando che la domanda globale nel settore beauty rimane forte. Tuttavia, ha anche ammesso che le incertezze geopolitiche ed economiche — dall’instabilità in Medio Oriente alla volatilità dei consumi in Nord America — richiedono una gestione flessibile e attenta.