
Nonostante la flessione generale dei ricavi, Sephora si conferma uno dei motori più solidi per LVMH. La catena di bellezza ha registrato una crescita sostenuta nel primo trimestre 2025, trainata in particolare dalla performance positiva dei negozi fisici e da una strategia di espansione ben definita, soprattutto in Nord America. Questo ha contribuito alla stabilità della divisione vendita al dettaglio selettiva, che ha generato 4,189 miliardi di euro di ricavi, mantenendo i livelli dell’anno precedente.
Fatturato in calo: LVMH sotto le attese
Il colosso francese del lusso, con sede a Parigi, ha registrato un fatturato di 20,3 miliardi di euro (23 miliardi di dollari) nel primo trimestre del 2025, segnando un calo del 3% su base annua.
Tra le divisioni più penalizzate, quella dei vini e liquori ha subito un calo del 9% su base annua. In controtendenza, la divisione orologi e gioielli è stata l’unica a mantenere un risultato stabile, senza variazioni significative rispetto al primo trimestre del 2024.
Profumi e cosmetici: tenuta grazie a Dior e Guerlain
La divisione Profumi & Cosmetici ha registrato una performance stabile con ricavi pari a 2,178 miliardi di euro. Christian Dior ha contribuito con il successo delle fragranze come J’adore, Dior Homme e la linea La Collection Privée, arricchita dalla nuova Bois Talisman. Anche Guerlain ha brillato con Aqua Allegoria e il rilancio del Rouge G, mentre Givenchy e Francis Kurkdjian hanno sostenuto il segmento con nuove proposte di make-up e profumi.
Dazi e incertezza economica: un freno alla ripresa
La questione dei dazi commerciali è tornata centrale per il lusso globale. LVMH ha dichiarato che, pur non avendo ancora subito un impatto significativo, l’incertezza politica ed economica pesa sulle prospettive future. Cécile Cabanis, CFO del gruppo, ha sottolineato che la strategia per affrontare il rallentamento consiste nel “restare agili e concentrati”. Il presidente Bernard Arnault, intanto, ha annunciato di valutare un ampliamento dell’offerta LVMH negli Stati Uniti, incoraggiato dalle autorità americane.
Con 75 marchi all’attivo, LVMH rimane il barometro del lusso mondiale. Tuttavia, con le azioni in calo del 17% dall’inizio dell’anno e una perdita di 15 miliardi di dollari di patrimonio netto per Arnault, il 2025 si prospetta un anno complesso.