Lush rallenta ma rilancia: espansione globale e innovazione in vista

Nell’ultimo esercizio fiscale, Lush ha registrato una flessione nei risultati economici. Nonostante le difficoltà, il brand continua a investire nell’espansione internazionale, nell’innovazione digitale e nella diversificazione
Lush rallenta ma rilancia: espansione globale e innovazione in vista

Nell’anno fiscale terminato a giugno 2024, il marchio inglese Lush ha registrato un calo del fatturato del 5%, attestandosi a 674,5 milioni di sterline. I conti annuali hanno evidenziato un risultato operativo negativo: l’EBITDA ha infatti segnato -9,8 milioni di sterline, in netto contrasto con il dato positivo di 2,1 milioni registrato l’anno precedente. Anche le perdite ante imposte sono aumentate sensibilmente, passando da 28,1 a 42,6 milioni di sterline.

Un primo trimestre positivo seguito da incertezze

Il primo trimestre dell’attuale esercizio ha fatto segnare una timida ripresa delle vendite, in crescita del 5,7%, trainate da partnership di successo con franchise popolari come Barbie e SpongeBob. Tuttavia, il secondo trimestre ha portato risultati altalenanti: dicembre, il mese clou per le vendite natalizie, ha subito una contrazione del 2,2%, penalizzando il bilancio complessivo.

Andamento nei mercati internazionali

A livello geografico, il Giappone si è distinto come il mercato più dinamico, con un incremento dell’8%. Al contrario, il Nord America – la regione più strategica per Lush – ha visto le vendite scendere del 4%, complici le difficoltà incontrate negli Stati Uniti. Il Regno Unito ha mostrato una leggera crescita dell’1%, mentre le vendite complessive in Europa sono salite del 2%, sostenute in particolare dalle ottime performance in mercati di nicchia come Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria. Anche il canale digitale continua a espandersi: l’app mobile del marchio rappresenta ormai il 29% del totale delle vendite online.

Progetti di espansione internazionale

Guardando al futuro, l’azienda ha piani ambiziosi di espansione. Tra i progetti in corso, spiccano l’apertura di nuovi negozi in franchising in Italia e Francia, e la creazione di partnership strategiche in India e Indonesia, dove sono previsti nuovi store a partire dal 2026. Nei prossimi dieci anni, il brand punta a inaugurare circa 30 punti vendita in queste aree, ampliando la propria presenza anche in mercati emergenti come Turchia, Panama e Cipro. Oggi il brand può contare su una presenza internazionale capillare: opera in 50 Paesi con 869 punti vendita fisici e impianti produttivi dislocati in sei nazioni.

Una nuova sfida: l’ospitalità

Infine, Lush sta valutando un’inedita iniziativa nel settore dell’ospitalità: la possibilità di lanciare il suo primo hotel a marchio Lush, in collaborazione con un partner britannico, è attualmente allo studio, a conferma della volontà dell’azienda di diversificare e rafforzare la sua identità esperienziale.

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